Fiori del savonese
Orchidee spontanee
Oltre cinquanta specie di orchidee, alcune più rare, altre comuni, sono diffuse in tutti gli ambienti della provincia di Savona, se si escludono le spiagge, la nuda roccia e le aree urbanizzate.
Queste piante erbacee perenni sono molto sensibili alle condizioni ambientali e hanno sistemi riproduttivi assai complessi e delicati. Il fiore è formato da tre sepali e tre petali: i due petali laterali sono in genere più brevi e diversi dai sepali, mentre il terzo petalo ("labello") è completamente differenziato e funziona da richiamo per gli insetti impollinatori, attratti dai colori, pelosità e perfino odori che ricordano le rispettive femmine. In genere le orchidee sono in grado di effettuare la fotosintesi; soltanto alcune dipendono dall'associazione con un fungo, che invade le radici e consente alla pianta di assorbire il nutrimento delle sostanze sul terreno.
Questa simbiosi è indispensabile anche per la germinazione dei piccolissimi semi di tutte queste piante.
La tutela di questi meravigliosi tesori della natura è assicurata dalla Legge Regionale n.9 del 1984, che fa divieto assoluto di raccolta per la Nigritella e per tutte le specie del genere Ophrys.
Specie sottoposte a protezione totale
La bellezza dei fiori è una delle strategie - insieme al profumo forse più gradevole - di cui la Natura ha fornito le piante per garantirsi il successo evolutivo, perpetuando le specie generazione per generazione.
L'infiorescenza appariscente infatti è un segnale ben chiaro per insetti impollinatori ed altri pronubi. La Natura, in questo caso, non ha fatto i calcoli con l'egoismo dell'uomo che raccoglie ciò che gli piace senza preoccuparsi degli effetti negativi di un gesto così semplice: i fiori più belli sono via via spariti dai nostri campi e dalle nostre montagne, vittime di raccolta esagerate e per una soddisfazione che, comunque, è di breve durata. Meglio lasciare ai prati, alle api, alle farfalle, agli occhi degli altri gitanti lo splendido spettacolo dei nostri fiori.
La legge regionale n.9 del 1984, "Norme per la protezione della flora spontanea", protegge numerose piante spontanee a rischio di scomparsa n Liguria perché così belle e appariscenti da subire le "attenzioni" dei gitanti. Di questa la legge tutela integralmente le più rare (specie a protezione integrale) mentre ammette, per quelle meno a rischio, una raccolta limitata a non più di 5 esemplari (specie a tutela parziale).
Meglio però rispettarle tutte!
Specie sottoposte a protezione parziale
La bellezza dei fiori è una delle strategie - insieme al profumo forse più gradevole - di cui la Natura ha fornito le piante per garantirsi il successo evolutivo, perpetuando le specie generazione per generazione.
L'infiorescenza appariscente infatti è un segnale ben chiaro per insetti impollinatori ed altri pronubi. La Natura, in questo caso, non ha fatto i calcoli con l'egoismo dell'uomo che raccoglie ciò che gli piace senza preoccuparsi degli effetti negativi di un gesto così semplice: i fiori più belli sono via via spariti dai nostri campi e dalle nostre montagne, vittime di raccolta esagerate e per una soddisfazione che, comunque, è di breve durata. Meglio lasciare ai prati, alle api, alle farfalle, agli occhi degli altri gitanti lo splendido spettacolo dei nostri fiori.
La legge regionale n.9 del 1984, "Norme per la protezione della flora spontanea", protegge numerose piante spontanee a rischio di scomparsa n Liguria perché così belle e appariscenti da subire le... "attenzioni" dei gitanti.
Di questa la legge tutela integralmente le più rare (specie a protezione integrale) mentre ammette, per quelle meno a rischio, una raccolta limitata a non più di 5 esemplari (specie a tutela parziale).
Meglio però rispettarle tutte!
Fiori delle spiagge
Le "Psammofite" (piante delle sabbie) sono specie vegetali che vivono sulle spiagge sabbiose nella zona costiera. Esse, per il fatto di trovarsi esclusivamente in prossimità del mare, e quindi in ambienti ricchi di salsedine, sono anche "alofile" (amanti della salsedine).
La vita delle psammofie alofile è condizionata dall'elevato tenore di sali minerali (sopratutto cloruro di sodio) presenti nelle sabbie e nel vento di mare. Per questo esse hanno evoluto degli adattamenti incredibili per sopravvivere in ambienti tanto ostili, paragonabili ai deserti. In particolare, queste piante hanno una straordinaria capacità di trovare e accumulare la scarsissima acqua disponibile, resistendo al calore dei raggi solari.
Molte psammofite, tra cui il rarissimo giglio delle spiagge (Pancratium maritimun L.) hanno sempre abitato gli arenili liguri. In buona parte della Riviera Savonese si trovavano ancora anziani che ricordano la presenza di piante fiorite nelle spiagge vicino alle barche o alle reti da pesca. Memorie del dopoguerra raccontano di copiose raccolte di fiori sulle spiagge e in particolare di gigli sull'arenile di Spotorno. E proprio quest'ultima località è stata chiamata, nella prima metà del secolo, "la Città dei gigli". Oggi la realtà è diversa: le attività antropiche, realizzate durante tutto il Novecento, hanno profondamente trasformato gli arenili, impoverendo moltissimo la flora tipica e portando sull'orlo dell'estinzione alcune delle piante più rappresentative.
Tra le specie tipiche delle sabbie, alcune si trovano ormai solamente in uno o pochi siti della nostra provincia, che conservano quindi un valore ambientale importantissimo a livello regionale.